Guest User
September 5, 2024
Immaginate di prenotare una vacanza rilassante e ritrovarvi invece in un’esperienza di sopravvivenza degna delle più dure condizioni siberiane. Questo è esattamente ciò che ci è capitato al Gulag Hotel (ops, “hotel”). La stanza, un capolavoro del minimalismo estremo, ci ha accolto con muri scrostati e umidi, accompagnati da un inconfondibile aroma di muffa che ci ha tenuto compagnia per l’intera durata del soggiorno. Forse il designer si è ispirato al tema “abbandono post-apocalittico”, conferendo all’ambiente un fascino decisamente decadente. Il letto matrimoniale? In realtà, due letti singoli affiancati con equilibrio precario, pronti a dividersi al minimo movimento. Ogni notte è stata una preghiera silenziosa affinché non si aprisse un solco nel mezzo. L’arredamento, praticamente inesistente, era limitato a un televisore vintage su un mobile traballante e alcuni oggetti arrugginiti sotto l’unità dell’aria condizionata, forse cimeli di un’epoca passata. Non possiamo poi dimenticare il nostro “coinquilino” indesiderato: un formicaio attivo direttamente nella stanza! Sembra che le formiche abbiano scelto anche loro il Gulag Hotel per le loro vacanze estive, stabilendo la loro colonia proprio accanto a noi. Capitolo cibo: ogni pasto ci ha riportato ai tempi del rancio militare, con piatti insipidi e poco invitanti. La colazione, invece, si è distinta per essere il “regno delle mosche”, presenti in abbondanza e pronte a contendersi il buffet. Mangiare è stata una vera impresa di resistenza, più per la fauna che per la qualità dei piatti. Alla fine del soggiorno, nessuno ci ha chiesto come fosse andata la nostra esperienza, quasi come se fosse una formalità inutile. Forse già sapevano la risposta… Tuttavia, non tutto è stato negativo: la ragazza alla reception è stata estremamente gentile e disponibile, e i camerieri si sono distinti per la loro simpatia. Infine, la piscina è stata una vera oasi di relax, un momento di tregua in mezzo al caos generale. Se non fosse stato per questi piccoli piaceri, l’esperienza sarebbe stata completamente da dimenticare.
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