Hotel Delle Palme

Struttura centrale. Personale gentile e disponibile. Abbiamo fatto un solo pernottamento al rientro da un concerto. Hotel con posizione centrale e possibilità di parcheggio, cosa fondamentale a Letojanni. Consiglio a chi non è troppo pretenzioso e preferisce un soggiorno no stress

Soggiorno a dir poco deludente. Questo hotel rappresenta tutto ciò che un viaggiatore dovrebbe evitare. Fin dal check-in, si percepisce un livello di disorganizzazione imbarazzante: accoglienza fredda, personale svogliato e visibilmente impreparato. Nessuna disponibilità ad aiutare o a risolvere i problemi – tutto sembra essere un fastidio per loro. La camera assegnata era arredata con mobili vecchi e malridotti, con un’atmosfera grigia e deprimente. Comfort inesistenti: letto scomodo, pareti sottili come carta velina (si sentivano distintamente rumori e voci da ogni parte) e un impianto di riscaldamento rumoroso e inefficiente. Non si riesce a riposare bene nemmeno per una notte. Ma il vero punto dolente è il cibo, se così si può chiamare. I pasti sono stati una vera e propria tortura: menù banale, qualità scadente, piatti cucinati senza alcuna cura. Nessuna varietà, nessuna attenzione al gusto o alla presentazione. Sembrava tutto uscito da una mensa di bassissimo livello. Persino il caffè del mattino era imbevibile.

terribile. Persone poco competenti, antipatiche e poco professionali. Sicuramente la prima ed ultima volta che metterò piede in una struttura di questo tipo, non penso di aver trovato qualcosa di veramente positivo, assolutamente sconsigliato

Sono stato in questo hotel durante una gita scolastica e devo dire che... è stata un’esperienza indimenticabile. Ma non nel senso positivo. L’hotel sembra uscito da un film dell’orrore anni '60 – solo con meno fascino. Le stanze erano così piccole che sembrava di partecipare a un esperimento sociale sul sovraffollamento: una camera per due usata per quattro persone, con letti infilati ovunque tranne che sul soffitto (per ora). Il cibo? Uno spettacolo. Tutto rigorosamente surgelato, riscaldato male e servito con la grazia di una mensa da incubo. Le polpette erano un capolavoro: fredde fuori, crude dentro. Una vera esperienza al sangue. Forse volevano farci sentire chef provetti, lasciandoci la libertà di cuocere i piatti da soli…? In bagno ci hanno accolto asciugamani artisticamente decorati con misteriose macchie e profumo di “non lavato”. E la sicurezza? Porte senza chiavi, perfette per chi ama il brivido dell’imprevisto o il campeggio indoor. Un soggiorno che ci ha insegnato molto: spirito di adattamento, tolleranza e come non scegliere un hotel in futuro. Consigliatissimo… al mio peggior nemico.